Antico palazzo veneziano
Ieri residenza privata Oggi elegante hotel a Venezia
Raffinata residenza privata del Seicento, il Duodo Palace, grazie ad un’attenta opera di restauro, si è riscoperto hotel 4 stelle nel centro storico di Venezia.
Accoglienza ed eleganza non sono cambiate nel tempo, proponendo un servizio attento, momenti di relax nel Lounge Bar e nella Corte, ed esperienze di vita veneziana.
Risalente al Seicento, la storica residenza privata, oggi hotel 4 stelle, è un luogo elegante e d’arte. La raffinatezza di arredi e tessuti si fonde agli affreschi originali, fregi, stucchi di antichi maestri, alla vera da pozzo e al focolare, ricreando l’atmosfera familiare dell’antica dimora nobiliare.
Il Duodo Palace propone un servizio attento, momenti di relax nel Lounge Bar e nella Corte: esperienze di vita veneziana.
Risalente al Seicento, la storica residenza privata, oggi hotel 4 stelle, è un luogo elegante e d’arte. La raffinatezza di arredi e tessuti si fonde agli affreschi originali, fregi, stucchi di antichi maestri, alla vera da pozzo e al focolare, ricreando l’atmosfera familiare dell’antica dimora nobiliare.
Il Duodo Palace propone un servizio attento, momenti di relax nel Lounge Bar e nella Corte: esperienze di vita veneziana.
Sintesi di architettura rinascimentale e neoclassica, il Duodo Palace vanta una storia lunga cinque secoli. Residenza della famiglia Minelli, proprietaria dal 1650 di Calle Minelli, affiancava l’Ateneo Veneto, sede della Confraternita di Santa Maria della Giustizia, che accompagnava i condannati al patibolo. Nel palazzo adiacente, due famose cortigiane accoglievano i propri clienti, suscitando l’ostilità della confraternita e le risate del popolo veneziano.
“Gran sussurro, gran schiamazzo xè sta fato ancuo a palazzo tra la scola dei picai e la casa dei pecai.”
Sintesi di architettura rinascimentale e neoclassica, il Duodo Palace vanta una storia lunga cinque secoli. Residenza della famiglia Minelli, proprietaria dal 1650 di Calle Minelli, affiancava l’Ateneo Veneto, sede della Confraternita di Santa Maria della Giustizia, che accompagnava i condannati al patibolo. Nel palazzo adiacente, due famose cortigiane accoglievano i propri clienti, suscitando l’ostilità della confraternita e le risate del popolo veneziano.
“Gran sussurro, gran schiamazzo xè sta fato ancuo a palazzo tra la scola dei picai e la casa dei pecai.”